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Fai Cisl Bari

Comunità multireligiose, lavoro e rappresentanza nel settore agroalimentare. Incontro a Turi (Bari) tra Fai-Cisl, Cisl e comunità marocchina presente nel territorio. Onofrio Rota: “Necessario avviare politiche inclusive, garantire continuità lavorativa e stabilità economica”.


Si è svolto a Turi, in provincia di Bari, l’incontro organizzato dalla Fai Cisl di Bari sul tema “Comunità multireligiose, lavoro e rappresentanza nel settore agroalimentare” per un confronto sull’incidenza del lavoro straniero nel comparto, legalità, contrattazione e azioni di integrazione.
Dopo i saluti del reggente Fai Cisl Puglia Paolo Frascella e del Segretario Generale Cisl Bari Giuseppe Boccuzzi, è intervenuto il Segretario Generale Fai Cisl Bari Vincenzo Cinquepalmi. “L’agricoltura nella provincia di Bari e BAT occupa circa 50.646 mila operai agricoli a tempo determinato e vede il vino e l’uva da tavola tra i prodotti agricoli più importanti per la nostra regione ricoprendo circa il 61% della produzione agricola italiana. I lavoratori stranieri sono più di 9.600, circa il 20% degli operai agricoli totali. Siamo un sindacato di prossimità – afferma Cinquepalmi – è importante per noi far conoscere i servizi che come Fai e Cisl offriamo ai lavoratori, per estendere diritti e garanzie. Per questo sono importanti i presidi territoriali come quello aperto a Turi. Oggi abbiamo anche consegnato una donazione all’associazione marocchina “Al Khair”, che a Turi rappresenta oltre 200 persone, per sostenere le attività religiose e di integrazione nella comunità. Crediamo infatti che solo nella vera condivisione nasca sviluppo, legalità e stabilità”.
Dopo alcune testimonianze di lavoratori, che sottolineano le lungaggini e l’eccessiva burocrazia nell’ottenere i permessi di soggiorno, le irregolarità contrattuali spesso subite, la difficoltà nelle politiche abitative e, in tutto questo, l’importanza dell’affiancamento sindacale, sono seguiti gli interventi di Redouane Abdellah, Segretario Generale Centro Culturale Islamico di Roma, Mohamed Saady segretario nazionale Fai Cisl, Antonio Castellucci Segretario Generale Cisl Puglia e le conclusioni del Segretario Generale Fai Cisl nazionale Onofrio Rota.
“È molto importante intervenire a due livelli, quello territoriale dove le comunità di diversa religione vivono e devono quindi interloquire con le autorità locali, e quello nazionale, dove si prendono decisioni politiche e strategiche – sono le parole di Redouane Abdellah, Segretario Generale Centro Islamico di Roma – Noi come Centro culturale Islamico nazionale non potevamo mancare a questo appuntamento, che può servire come modello di interlocuzione tra le comunità, i territori e le rappresentanze istituzionali centrali. In questo percorso il sindacato è fondamentale perché attraverso chi rappresenta i lavoratori si possono trovare i giusti percorsi di integrazione e giustizia”.

“La centralità della persona è da sempre il nostro punto di riferimento nell’agire sindacale – ha affermato Antonio Castellucci Segretario Generale Cisl Puglia – i presidi capillari nei territori, i servizi, la formazione, il dialogo continuo sono strumenti che il sindacato mette a disposizione per non lasciare indietro nessuno. I cittadini immigrati sono una grande risorsa per il nostro Paese, ed è importante consolidare un percorso condiviso e strutturale di integrazione e di reciproca crescita culturale, professionale e di comunità”.
I lavori sono stati conclusi dal Segretario Generale Fai Cisl Onofrio Rota: “I lavoratori immigrati per il settore agroalimentare sono una risorsa strategica. Su un milione di lavoratori agricoli, 350mila sono provenienti da altre nazionalità, ma entro il 2030 saranno circa 500mila, quindi il 50% del totale. Bisogna avviare politiche inclusive – ha sottolineato Rota – che garantiscano soluzioni abitative come quelle che aveva previsto Amos Zanibelli, autore della legge per le case popolari ai contadini negli anni ’60. In tutto questo la contrattazione nazionale e quella provinciale rappresentano il perimetro entro il quale mettere in campo azioni concrete per sostenere e valorizzare questi lavoratori così importanti per lo sviluppo del nostro comparto, dare sicurezza economica e continuità lavorativa. Per garantire la legalità e contrastare i fenomeni di lavoro irregolare e caporalato nel settore – ha concluso il leader della Fai Cisl – ricordiamo sempre le nostre campagne SOS caporalato, “Mai più ghetti”, “Tutele in movimento” dove tutte le nostre strutture territoriali sono da tempo impegnate”.

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